venerdì 21 febbraio 2014

Renzi punta a un governo snello e senza vice Alfano resta all’Interno, Economia a Padoan

Renzi punta a un governo snello e senza vice Alfano resta all’Interno, Economia a Padoan

LE ULTIME TRATTATIVE

Renzi punta a un governo snello e senza viceAlfano resta all’Interno, Economia a Padoan

Il Nuovo Centrodestra ottiene anche la riconferma di Lupi e Lorenzin e una clausola sull’allontanamento del voto

Il premier incaricato Matteo Renzi (Ansa)

Un governo snello, composto di 16 ministri al massimo e senza alcun vicepremier. Con Alfano che sceglie di tenersi le mani piu libere mantenendo solo la guida del Viminale. E con l’economista Pier Carlo Padoan, un tecnico, sulla poltrona di ministro dell’Economia. Matteo Renzi sta lavorando col cesello per gli ultimi ritocchi alla squadra che dovra affiancarlo nei prossimi mesi e sembra essere riuscito a smussare tutti gli angoli che ancora ostacolavano il percorso. In particolare quelli con il Nuovo Centrodestra, che ancora ieri era tornato a fissare i propri paletti, parlando di criticita nel programma e spiegando come il proprio via libera non fosse poi cosi scontato. L’intesa sembra invece essere stata raggiunta e la scelta di Renzi di accelerare i tempi e di anticipare ad oggi la salita al Quirinale - l’incontro con Giorgio Napolitano e in corso - ne e la conferma.

IL PACCHETTO DI ALFANO - Gli alfaniani non sembrano uscire a mani vuote dalla trattativa: il passo indietro dello stesso Angelino Alfano sulla vicepresidenza dell’esecutivo sembra essere stato frutto di una scelta concordata (fino all’alba si era invece parlato di un aut aut del segretario pd, poco propenso a lasciare il doppio ruolo al leader di Ncd) e nel pacchetto sarebbero comprese sia la riconferma di Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin rispettivamente alle Infrastrutture e alla Sanita sia una riscrittura dell’emendamento Lauricella che garantisca ai centristi che la legislatura non si interrompera bruscamente dopo l’approvazione della nuova legge elettorale perche quest’ultima verra comunque collegata con la riforma del Senato.

Renzi resiste all’assalto dei giornalisti

IL NODO GIUSTIZIA - La lista dei ministri non e ancora completa, ma quasi tutte le caselle si starebbero via via riempiendo. Dal vertice notturno sembrava essere stata definita la nomina di Nicola Gratteri alla Giustizia, ma l’ultima versione - peraltro ancora oggetto di trattativa in queste ultime ore di braccio di ferro - parla invece di uno spostamento in via Arenula di Dario Franceschini, oggi ministro uscente per i Rapporti con il Parlamento. Il magistrato calabrese potrebbe pero alla fine tornare in gioco se l’ex segretario del Pd finisse ai Beni Culturali, anche questo uno dei rumors dell’ultima ora.

DELRIO E I CENTRISTI -Il plenipotenziario di Renzi, Graziano Delrio, che oggi occupa la poltrona degli Affari regionali e che era stato piu volte indicato come possibile ministro politico dell’Economia, non dovrebbe invece avere un proprio dicastero ma entrerebbe a Palazzo Chigi come sottosegretario. Tra gli ultimi nodi da sciogliere quelli relativi alle richieste del blocco di Scelta Civica e Popolari per l’Italia a cui in un governo in versione light potrebbe spettare un solo ministro

Delrio, Padoan, Boschi: il toto-ministri del nuovo governo            

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