venerdì 28 febbraio 2014

Lo sguardo degli animali: tra sentimenti e mistero

Lo sguardo degli animali: tra sentimenti e mistero

SETTE GREEN

Lo sguardo degli animali: tra sentimenti e mistero

Panda, leone, scimmia, cane: guardarli negli occhi ci aiuta a imparare molto su noi stessi e sulle nostre relazioni

Lo sguardo di una giovane razza (Tim Flach)

Le ricerche etologiche stanno aprendo finestre insospettate e affascinanti sulla mente, sulle emozioni, sulla personalita degli animali. Molti studi riguardano, com’e logico, soprattutto i primati, ma sono coinvolti anche altri mammiferi, uccelli, e non soltanto loro. E dal ristretto mondo della ricerca queste conoscenze si stanno ormai diffondendo grazie a una produzione di libri di alta divulgazione con titoli come Animal personalities (Carere, Maestripieri) o L’eta dell’empatia di De Waal e La vita emozionale degli animali di Bekoff. Insomma, la descrizione del comportamento animale si e andata arricchendo di una terminologia che racconta di un coinvolgente e profondo mondo emozionale, ancora poco esplorato, che si traduce in gesti, azioni, posture. E anche in sguardi, perche, come si dice spesso, gli occhi sono lo specchio dell’anima.

Gli sguardi degli animali            

SGUARDI - Sguardi che implicano comunicazione con l’altro, chiunque esso sia, mediante una gamma ampia di espressioni trasmesse attraverso gli occhi. Occhi che si illuminano, si spalancano, ammiccano, si stringono, si spengono. Un linguaggio degli occhi fondamentale nella nostra e in molte altre specie. Per esempio nel controllo sociale fra i membri di un gruppo, nelle strette relazioni fra madre e figlio o nell’intimo rito di coppia. Mobilita oculare, ampiezza della pupilla, colore del bulbo sono alcuni tra i caratteri selezionati dall’evoluzione per rendere diverso ed efficace ogni sguardo. E lungo il tragitto evolutivo che porta agli occhi cosi come li conosciamo. All’inizio, nei primi invertebrati, erano semplici ammassi cellulari in grado di cogliere solo l’alternanza di luce e buio. Poi si originano macchie oculari, ocelli e poi occhi sempre piu complessi che percepiscono colori, fissano immagini. Organi di senso che accompagnano l’apparire di specie che si muovono rapide per predare a vista. E poi, al vertice della scala evolutiva e della socialita, occhi che guardano altri occhi, sguardi da cui traspaiono con tutta la loro forza temperamenti, emozioni. Sguardi modulati dalla specifica fisiologia e dall’individuale comportamento.

OCCHI - Gli occhi della tigre con quello sguardo distante di specie dalla vita solitaria ed elusiva. Quelli del leone, dall’espressione calda e affaticata, forse proprio per la fatica che comporta la socialita. E poi gli occhi del barbagianni che esprimono silente attenzione, perche questo uccello prima ascolta e poi vede. E cosi che preda questo stupendo rapace notturno. E gli sguardi di gorilla o scimpanze dove, grazie alla parentela che ci lega, sappiamo leggere l’aggressivita, la sorpresa, la gioia. Fra loro alcune specie hanno il bulbo oculare bianco, come nell’uomo, che accentua il contrasto con l’iride, regalando limpidezza allo sguardo e una maggior possibilita, in chi osserva, di cogliere anche minimi movimenti oculari. D’altronde molti sono i primati che hanno occhi ed espressioni facciali in buona parte simili alle nostre, quelle stesse che vediamo riflesse guardandoci allo specchio o sulla faccia del nostro vicino di casa. Le scoperte dell’etologia cognitiva un po’ ci assolvono se ci abbandoniamo a una piu libera lettura degli sguardi degli altri animali, attribuendo magari loro significati che un tempo sembravano fantasiosi o inopportuni, secondo un’antica concezione di esclusivita umana in fatto di emozioni e sentimenti.

GLI OCCHI NON MENTONO - Guardare negli occhi gli animali e importante ed e un esercizio che pratichiamo troppo poco. Specialmente con il nostro cane: lui guarda sempre il padrone negli occhi, ne sa cogliere intenzioni e umore anche dal minimo battito di ciglia o dal repentino cambio d’espressione. Noi, al contrario, siamo spesso troppo sbrigativi e superficiali nei suoi confronti. Eppure i loro occhi, diversamente da noi, non mentono. Noi infatti abbiamo appreso a dissimulare o a controllare i movimenti espressivi associati ed evocati dalle emozioni. Loro no. Il loro sguardo e del tutto trasparente al loro sentire.

INGANNI - Esistono pero negli animali anche sguardi ingannevoli, favoriti dalla selezione naturale perche possono salvare la vita. Penso a certi occhi, abbastanza frequenti negli animali, doppiamente falsi: perche non sono veri occhi e perche trasmettono ingannevoli informazioni. Sono i finti occhi delle ali di certe farfalle. Imitano in modo stupefacente occhi di vertebrati, con tanto di falsa pupilla e perfino con una sfumatura chiara a simulare un riflesso di luce. Talora questi falsi occhi portano addirittura un’ombreggiatura che crea un effetto tridimensionale. Ho detto occhi di vertebrati, ma saro piu preciso: simulano quelli di rapaci notturni come gufi, civette e barbagianni, oppure di felini, gatti o linci. Sguardi sempre terrifici per uccelli insettivori. La farfalla vanessa, Inachis io, per esempio quando e in stato di quiete mantiene i finti occhi nascosti nelle ali ripiegate, ma se un uccello insettivoro incombe le ali si aprono di scatto ed ecco apparire i finti occhi gialli che un leggero movimento alare trasforma in un mobile sguardo minaccioso e l’insettivoro fugge via. Di trucchi cosi la selezione naturale ne ha inventati tanti, sempre collaudati salvavita.

LE PUPILLE DELL’AMORE - Abitando a Venezia, amo fare passeggiate lungo le Fondamenta che guardano la laguna nord e il suo splendido panorama. Vi arrivo percorrendo la Riva di Cannaregio e passando attraverso un rione di belle case popolari (del resto, Venezia e sede di un’eccellente facolta di architettura). E qui che ogni volta leggo, scritta su un muro, questa bella frase: I tuoi sguardi non mentono mai, e sotto una firma: C. x S. Immagino sia una giovane coppia di innamorati (Christian per Sabrina?). L’amore e l’innamoramento, si sa, talora esagerano nel far credere agli innamorati che certi sguardi non mentano mai. La ricerca pero ha scoperto alcuni parametri che rivelano una genuina attrazione, fondamentale prerequisito per lo scoccare di un sentimento amoroso. Lo dimostro lo studioso Ekhard Hess, che studio a lungo la pupilla come componente essenziale dello sguardo ed elemento centrale della comunicazione visiva. Egli dimostro, per esempio, che se si mostra a un uomo eterosessuale una serie di immagini, tra cui quelle di una donna nuda, di una vestita, di un uomo nudo o vestito, di un bel panorama e magari anche di cose o scene disgustose, e si misura a parita di luminosita la dimensione delle pupille, risulta che queste si allargano o si restringono a seconda del piacere che le immagini evocano che, ovviamente, varia da individuo a individuo. Nei maschi omosessuali, d’altronde, la dilatazione pupillare e maggiore con l’esibizione di foto di nudi maschili rispetto a quelli femminili.

COMUNICAZIONE NON VERBALE - Dilatare o restringere la pupilla e risultato anche essere parte della comunicazione non verbale. Un volto femminile con occhi dalle pupille dilatate mostrato a maschi eterosessuali provoca in loro dilatazione pupillare mentre determina costrizione nelle femmine. Lo stesso viso mostrato con un ritocco che rende le pupille piccolissime da risultati opposti. Non per niente da sempre estratti di belladonna, pianta dalle proprieta eccitanti che provoca dilatazione delle pupille, sono usati nella cosmesi femminile. Il suo nome del resto e garanzia dell’effetto. Il fenomeno, inoltre, non e soltanto umano. Nel suo notissimo libro The Tell-Tale Eye Hess presento fotografie di occhi di gatti che, a parita di luce, mostravano una decisa dilatazione delle pupille quando veniva loro mostrato un pranzo appetitoso. Insomma, uomini o gatti che siano, il piacere e segnalato dalla dilatazione delle pupille. Rimane solo da chiedersi se il dilagare della socialita attraverso la rete, che fa nascere vere e proprie relazioni via Internet, non spegnera per sempre la luminosita e l’intensita di uno sguardo dove le pupille si dilatano per la gioia di aver di fronte il viso amato.

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