venerdì 28 febbraio 2014

Il Papa: Non bisogna condannare i separati

Il Papa: Non bisogna condannare i separati

Stralci dell’omelia a Radio Vaticana

Il Papa: Non bisogna condannare i separati

L’appello a S. Marta: Accompagnare chi sperimenta la fine del proprio amore. Non ridurre i divorziati a casi

Papa Francesco (Ansa)Bisogna accompagnare, non condannare, quanti sperimentano il fallimento del proprio amore. Lo affermato stamani Papa Francesco nella Messa a Casa Santa Marta. Il pontefice torna cosi sul tema spinoso dei divorziati e risposati. Una discussione delicata, ufficialmente partita nell’ambito della gerarchia cattolica, che approdera ai due Sinodi sulla famiglia convocati da Bergoglio per il prossimo ottobre e per il 2015 e che dovra comprendere anche l‘esclusione o la riammissione ai sacramenti.

L’OMELIA - Stralci dell’omelia odierna di papa Francesco sono pubblicati dalla Radiovaticana. Come sempre il Papa ha preso spunto dal Vangelo di oggi, e ha commentato l’atteggiamento dei dottori della legge che cercano di porre delle trappole a Gesu per togliergli l’autorita morale. Cristo sposo il suo popolo - ha continuato Bergoglio -. Questa e la storia dell’amore, questa e la storia del capolavoro della Creazione! E davanti a questo percorso di amore, a questa icona, la casistica cade e diventa dolore. Ma quando questo lasciare il padre e la madre e unirsi a una donna, farsi una sola carne e andare avanti e questo amore fallisce, perche tante volte fallisce, dobbiamo sentire il dolore del fallimento, accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento nel proprio amore. Non condannare! Camminare con loro! E non fare casistica con la loro situazione.

DALLA CREAZIONE - I farisei, ha osservato, si presentano da Gesu con il problema del divorzio. Il loro stile, ha rilevato, e sempre lo stesso: la casistica, E lecito questo o no? Sempre il piccolo caso. E questa e la trappola: dietro la casistica, dietro il pensiero casistico, sempre c’e una trappola. Sempre! Contro la gente, contro di noi e contro Dio, sempre! Ma e lecito fare questo? Ripudiare la propria moglie?. E Gesu rispose, domandando loro cosa dicesse la legge e spiegando perche Mose ha fatto quella legge cosi. Ma non si ferma li: dalla casistica va al centro del problema e qui va proprio ai giorni della Creazione. E tanto bello quel riferimento del Signore: Dall’inizio della Creazione, Dio li fece maschio e femmina, per questo l’uomo lascera suo padre e sua madre e si unira a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Cosi non sono piu due, ma una sola carne.

CON LA SUA COMPAGNA - Il Signore, ha proseguito il Papa, si riferisce al capolavoro della Creazione che sono appunto l’uomo e la donna. E Dio, ha detto, non voleva l’uomo solo, lo voleva con la sua compagna di cammino.

VICINANZA - Quando uno pensa a questo - ha aggiunto il Pontefice - vede quanto bello e l’amore, quanto bello e il matrimonio, quanto bella e la famiglia, quanto bello e questo cammino e quanto amore anche noi, quanta vicinanza dobbiamo avere per i fratelli e le sorelle che nella vita hanno avuto la disgrazia di un fallimento nell’amore.

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