lunedì 24 marzo 2014

Myke, una storia di successo (nonostante la burocrazia italiana)

Myke, una storia di successo (nonostante la burocrazia italiana)

Ca A qualcosa di eroico nella decisone di aprire unaattivitA in Italia. PerchA anche se hai laidea giusta (e non A facile) e riesci ad avere successo (ed A ancora meno facile), comunque prima devi riuscire a superare una serie di ostacoli (molti dei quali impensabili) che stremerebbero anche i piA temerari. Fabio Pallaro e Giorgio Pucci sono i vincitori del complicatissimo videogame della burocrazia italiana: 35 e 29 anni, sono riusciti ad aprire un ristorante, Myke, basato su una filosofia precisa (cibo di ottima qualitA, cucinato in modo sano, a prezzi piA che ragionevoli) che, in poco tempo, A diventato tra i piA apprezzati di Milano (in meno di un anno A giA arrivato al 42esimo posto sui quasi 5mila ristoranti milanesi recensiti su TripAdvisor).

ATutto nasce da una nostra idea comune a spiega Giorgio a. Eravamo convinti che a Milano mancasse la possibilitA di fare una pausa pranzo di qualitA: esistono tanti bar, tanti ristoranti. Ma non ci sono tanti posti dove mangiare bene, sano, senza spendere troppoA. Ecco laidea. ANata da una necessitAA, racconta Fabio. Entrambi laureati in Economia, alla Bocconi , Fabio e Giorgio si sono conosciuti per lavoro e, dovendosi spesso trovare a pranzo, A scattata la scintilla.

AIl primo passo A stato cercare finanziamenti a ricorda Fabio a. Abbiamo chiesto a diverse banche, ma nessuna ci ha dato creditoA. Primo stop. AAbbiamo cosA cercato degli strumenti di finanziamento alternativi. A giugno del 2012 abbiamo scoperto un bando di Finlombarda rivolto alle start-upA. Lahanno vinto. Il lieto fine dunque? MacchA. PerchA i soldi del bando vengono effettivamente dati solo al pagamento dellaultima fattura.

Per Asuperare il livelloA a Fabio e Giorgio non resta allora che tornare dalle banche, chiedere nuovamente un finanziamento, ma stavolta sventolando il bando vinto. I lavori iniziano e a maggio del 2013 Myke apre. A fine agosto i due imprenditori iniziano la rendicontazione delle spese ma scelgono la strada piA complicata: ALa trasparenza: abbiamo specificato tutte le voci. Peccato che per questo molte ci siano state respinte. Se ci fossimo limitati a scrivere un generico: aSpese di ristrutturazionea non ci sarebbero stati problemiA. Allaitaliana, insomma. Un criterio che li avrebbe aiutati in molte altre occasioni, evitando multe e sanzioni visto che Aqui piA sei limpido e piA ti esponiA. SA perchA la burocrazia italiana sembra essere strutturata sulla base della presunzione di colpevolezza e quindi va a stritolare chi prova ad attenersi alle regole. Finendo per scoraggiare sempre gli stessi: i giovani e gli onesti.

Adesso, il progetto per il futuro (oltre rientrare dei soldi spesi) potrebbe essere per Fabio e Giorgio portare il marchio di Myke allaestero. Ma lA la partita A piA facile in partenza.

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