giovedì 18 settembre 2014

Universita: ecco la classifica delle facolta piu “inutili”, secondo Almalaurea

La facolta piu inutile d’Italia? E’ Giurisprudenza. Almeno a guardare i dati del consorzio interuniversitario Almalaurea che ha pubblicato di recente la classifica dei corsi universitari con la piu alta percentuale di disoccupati a un anno dalla laurea. Una precisazione va fatta subito: per quanto possa trattarsi di una pubblicazione utile per gli studenti ancora indecisi in questi ultimissimi giorni d’iscrizione, e comunque una graduatoria da prendere con le molle vista la presenza di numerose variabili che entrano in gioco. Ad ogni modo in testa, come detto, c’e Giurisprudenza con il 24% dei disoccupati, seguita da Psicologia (18%) e Lettere (15%). Chiude la classifica Sociologia con l’11% di disoccupazione.

Le “inutili” facolta umanistiche

Cio che si evince da questa davvero poco onorevole classifica e che le facolta umanistiche sono indubbiamente quelle che producono il numero piu alto di laureati inadatti alle esigenze del mercato del lavoro. Non a caso, le prime nove facolta con il maggior numero di senza lavoro a un anno dalla laurea sono tutte umanistico/letterarie: Scienze sociali, Lingua e letterature straniere, Scienze della comunicazione e Scienze politiche, Arte e design e Filosofia, sei facolta con un tasso occupazionale compreso fra il 14 e l’11%. Per trovare una facolta tecnico-scientifica bisogna scendere al decimo posto con Agraria. ”Fuori concorso” sono invece Medicina e Chirurgia, Ingegneria, Biotecnologie, Farmacia e Scienze Statische che registrano il piu alto tasso di occupazione in Italia.

I dati di Almalaurea non devono pero essere interpretati alla lettera. Nel senso che l’utilita di una facolta piuttosto che un’altra non puo essere considerata esclusivamente sulla base dei riscontri occupazionali. Vanno infatti considerati anche fattori soggettivi: fondamentalmente, cosa ci piace fare. In altre parole, l’istruzione non e finalizzata unicamente alla realizzazione nel mercato del lavoro, ma contribuisce al nostro benessere anche in altri ambiti della vita personale. Inoltre, va considerata anche la qualita dell’inserimento professionale e non solo la quantita: oltre al guadagno e all’effettivo utilizzo delle competenze bisogna riflettere anche sul peso che ha la soddisfazione personale della scelta di una facolta. Altra cosa importante: non ci si puo limitare a verificarne gli effetti solo ad un anno dalla laurea. Insomma, il bagaglio di esperienze e conoscenze di cui ci dotiamo all’universita ci accompagna lungo tutta la vita.

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