domenica 27 luglio 2014

Cosi mori Jurj Gagarin: la verita sulla fine del primo uomo nello spazio

La morte di quel giovane “uomo delle stelle” non poteva essere un comune incidente come tanti altri: il bicchierino di vodka in piu, la manovra riuscita male, l’attacco di panico, erano tutte ipotesi che stridevano con la statura della figura eroica che, con la sua storica impresa, aveva consolidato la sua fama ben oltre la cortina di ferro.

Jurj Gagarin scomparve il 27 marzo del 1968, all’eta di 34 anni, schiantandosi con un piccolo aereo MiG-15 a circa 90 chilometri da Mosca, durante un volo di routine; ma la nube di mistero che ha avvolto la sua morte nei mesi e negli anni successivi al drammatico impatto non ha mai consentito alla memoria del cosmonauta di trovare la pace della verita. Sono stati scomodati complotti di ogni tipo (unitamente agli immancabili UFO) nel tentativo di dare una risposta all’interrogativo: cosa accadde negli ultimi istanti di vita di quel ragazzo che aveva fatto sognare la Russia e non solo?

All’epoca dei fatti, il Governo Sovietico opto per un prevedibile insabbiamento il cui obiettivo principale era, probabilmente, schivare il danno d’immagine che poteva derivare dall’incidente che aveva coinvolto una celebrita internazionale: questo e pensiero assai diffuso. L’ultima inchiesta sulla morte di Gagarin si e conclusa nel 2011, con un rapporto che costituisce la versione ufficiale del Cremlino nel quale si afferma che il cosmonauta mori a causa di una manovra sbagliata, generata dal tentativo di evitare un oggetto improvvisamente apparso nei cieli lungo la rotta del suo aeroplano, probabilmente una mongolfiera. Una conclusione in merito alla quale sono in molti ad essere scettici, contribuendo cosi ad alimentare i dubbi e le perplessita sulla tragica fine del primo uomo che vide la Terra «blu» dall’alto: difficile immaginare (o forse accettare) un banale incidente del genere per un pilota professionista, sostengono parec chi.

Tra questi spicca la voce di Aleksej Leonov che, in un’intervista rilasciata a Russia Today, torna sull’argomento, riferendo la propria testimonianza di quanto accadde quel giorno. Celebre a sua volta per esser stato il primo cosmonauta che passeggio nello spazio, nell’ambito della missione Voskhod nel 1965, Aleksej Leonov si trovava nei pressi dell’area in cui avvenne l’incidente proprio quel 27 marzo del 1968: a bordo di un elicottero, udi due violenti boati poco distanti. Leonov, che fu amico e non soltanto collega di Gagarin e che ha fatto parte della commissione d’inchiesta che ha concluso i suoi lavori nel 2011, sostiene che le responsabilita di quelle esplosioni fossero da attribuire ad un caccia che si avvicino troppo al piccolo velivolo guidato da Gagarin. Quell’aereo non doveva essere li: la virata arrivo improvvisa ed imprevista al fine di schivare il pericolo, ma il MiG-15 entro cosi in spin: avvitandosi su se stesso, c omincio la caduta in picchiata da circa 1000 metri d’altezza fino allo schianto al suolo. Niente da fare per il copilota, Vladimir Seryogin, e per l’eroe sovietico che per primo aveva varcato le colonne d’Ercole imposte dall’atmosfera, appena sette anni prima.

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