domenica 24 agosto 2014

Gardaland, mio figlio autistico costretto a fare la fila. Siamo scappati

Luigi e il papa di un bambino autistico di 9 anni.

Qualche giorno fa si e recato con la sua famiglia a Gardaland per far passare una giornata diversa a suo figlio. Biglietto gratuito per quest’ultimo, come previsto, intero per il papa, la mamma e la sorella. All’ingresso, pero, una brutta sorpresa. I genitori si aspettavano che il piccolo non dovesse fare la fila “express”, quella destinata a chi paga un supplemento di 4 euro per ogni attrazione. Cosi invece non e stato. Per quanto, il bambino sia stato esonerato dalle lunghissime file standard (80 minuti in media, quel giorni), suo padre ora protesta duramente. “Abbiamo fatto 3 giochi e ce ne siamo andati – racconta il papa in una lettera aperta pubblicata da Il Redattore Sociale– Avevamo i biglietti anche per il giorno successivo, ma abbiamo preferito perderli, piuttosto che mandare in frustrazione nostro figlio, che e quanto mai inopportuno!”. Per il bimbo sopportare la fila, che per quanto piu veloce dell’altra, c omunque richiedeva un’attesa media di 20 minuto, era decisamente impossibile.

“Non vi da alibi – si legge nella lettera del papa di Luigi inviata alla direzione di Gardaland – e il fatto che un bambino disabile debba fare la stessa fila di chi, potendoselo permettere, ha pagato l’extra per avere una fila preferenziale. Signori, questo e inaccettabile: la disabilita e una cosa seria, queste sono decisioni prese da personaggi che non hanno neanche la piu pallida idea di cosa significa disabilita e delle problematiche a cui devono fare fronte le nostre famiglie. Ma secondo voi – chiede Luigi – i tempi di attesa di un bambino con la sindrome autistica, quale e il mio, possono essere gli stessi di chi sta li per divertirsi e ha anche il portafogli pieno per spendere senza problemi? Io ho potuto fare solo 3 giochi, per due motivi: primo, perche il bambino non ce la faceva piu a fare file; secondo, perche voleva farli con la sorellina e non gli e stato permesso. Per lei avremmo dovuto infatti acquistare l’extra e questo, per principio, non l’ho voluto fare”.

Per adesso dal parco non e arrivata nessuna risposta, mentre non si e fatta attendere la reazione dei social network: “su Facebook, tante famiglie stanno scrivendo di aver avuto lo stesso problema: ma se i problemi poi ce li dimentichiamo, non si risolveranno mai”, conclude Luigi.

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